Antibiotico resistenza: cosa c’è da sapere
La scoperta degli antibiotici ha rappresentato una svolta fondamentale nella storia della medicina, fornendo un’arma indispensabile per il trattamento di pazienti affetti da infezioni batteriche, garantendo una drastica diminuzione sia del numero di patologie infettive sia della mortalità ad esse legate; l’utilizzo eccessivo e inappropriato di questi farmaci sta però portando ad un fenomeno sempre più diffuso e pericoloso: l’antibiotico resistenza.
Con antibiotico resistenza si intende la capacità dei batteri di sopravvivere ad una cura antibiotica e può essere o naturale o acquisita; la resistenza naturale è dovuta ad una particolare struttura di alcuni batteri che li rende “inattaccabili” da determinati tipi di antibiotici, ma è un fenomeno piuttosto raro e poco preoccupante, essendo disponibili altre classi di antibiotici che invece possono agire su questi batteri inattivandoli. La vera minaccia per la salute è rappresentata invece dall’antibiotico resistenza acquisita, che si manifesta in specie batteriche che inizialmente erano sensibili ad un certo antibiotico, ma che con il passare del tempo, man mano che esso viene utilizzato, vanno incontro ad una vera e propria selezione, determinando la scomparsa di forme sensibili a quello specifico antibiotico e facendo posto a forme “mutanti” che invece sono in grado di resistere all’azione del farmaco. Vi sono attualmente batteri così resistenti che sono diventati del tutto insensibili a numerosi antibiotici, anche appartenenti a famiglie chimiche diverse.
Secondo i dati a disposizione si stima che, se non ci sarà alcun cambiamento nel modo di gestire i trattamenti antibiotici, nei prossimi 30 anni le morti legate a malattie infettive insensibili ai farmaci procureranno in tutto il mondo circa 10 milioni di morti l’anno: per capire l’entità del problema si consideri che, attualmente, a livello mondiale i tumori causano circa 8 milioni di decessi annui.
Ma quali sono le principali cause dell’insorgenza delle resistenze batteriche?
– L’abuso di antibiotici e la scelta di farmaci scorretti
– L’utilizzo errato degli antibiotici da parte dei pazienti
– L’uso massiccio di antibiotici in campo zootecnico
Si susseguono ormai da anni campagne di formazione e linee guida improntate all’uso prudente e corretto degli antibiotici da parte di medici e veterinari ma è altrettanto importante sensibilizzare tutti i pazienti relativamente alla problematica.
Tutti dovremmo avere ben chiaro infatti che gli antibiotici curano esclusivamente le infezioni batteriche e sono del tutto inutili in caso di infezioni virali, come l’influenza, e non sono assolutamente indicati per combattere le forme comuni di tosse e raffreddore. Va ricordato anche che qualsiasi antibiotico va assunto solo dietro controllo medico, attenendosi scrupolosamente alla posologia indicata e senza mai sospendere arbitrariamente la somministrazione prima del previsto; contrariamente a quello che molti pensano, infatti, ridurre le quantità assunte, allungare l’intervallo tra le dosi e assumere l’antibiotico “al bisogno” solo fino al miglioramento dei sintomi, è pericoloso perché favorisce l’insorgenza di forme batteriche mutanti ed inoltre aumenta il rischio di ricadute.
L’auspicio per il futuro è quello di riuscire a limitare il fenomeno dell’antibiotico resistenza in modo da restituire efficacia agli antibiotici e scongiurare il rischio di un ritorno all’età pre-antibiotica, che per la medicina rappresenterebbe un ritorno alla preistoria.