La depurazione dell’organismo
Un valido aiuto dalle piante medicinali
Per depurazione di intende l’unione dei processi di detossificazione e di eliminazione delle tossine dal nostro organismo. Le tossine possono essere di due tipi: endogene ed esogene.
Le tossine endogene sono sostanze di sacrto che si formano a seguito di processi metabolici dell’organismo. Tra quelle più comuni e più diffuse ci sono i radicali liberi.
Le tossine esogene invece, derivano da fattori esterni come alimentazione scorretta, inquinamento ambientale o terapie farmacologiche che nei tessuti possono aumentare la produzione di radicali liberi ed il danno tossico a cellule e tessuti. In condizioni normali, cellule e tessuti sono forniti di adeguati sistemi di “detossificazione” detti sistemi antiossidanti. Oltre ai sistemi antiossidanti, altri sistemi di detossificazione ed eliminazione sono gli organi detti emuntori (principalmente fegato, reni e intestino, secondariamente pelle e polmoni), che eliminano le sostanze tossiche trasformate dai processi di detossificazione.
In particolari condizioni ambientali o di stress psicofisico siamo più esposti alle tossine. In questi casi è utile sostenere gli organi emuntori e principali come fegato e reni ma anche favorire la detossificazione di cellule e tessuti.
Vediamo insieme quali aiuti ci possono fornire alcune piante medicinali.
Carciofo
Il Carciofo (Cynara scolimus) è un ortaggio molto antico, coltivato dai Greci e dai Romani. Mentre si utilizzano a scopo alimentare il fiore e parzialmente il gambo (molto ricco di sostanze prebiotiche quali l’inulina), a scopo medicinale si utilizzano le foglie (molto amare): esse contengono un fitocomplesso molto vario, costituito principalmente da flavonoidi e acidi fenolici, fra cui la cinarina, responsabile di diverse attività a livello del fegato.
Il Carciofo inibisce la produzione di colesterolo, bloccando un enzima responsabile della sua sintesi (HMG-CoA reduttasi); facilita la produzione e la secrezione della bile e favorisce la digestione, limitando disturbi come gonfiore, flatulenza e dolori addominali; infine, ha dimostrato di poter incrementare i processi rigenerativi all’interno delle cellule epatiche, aumentando la divisione cellulare e quindi il numero di epatociti.
Cardo
Il Cardo (Silybum marianum) è una pianta comune nel sud Europa, nel nord Africa, e nell’Asia occidentale che si utilizza in fitoterapia per i preziosi attivi contenuti nei frutti. Il suo fitocomplesso è contiene diverse classi di sostanze, fra le quali ricordiamo i flavolignani (silimarina), i flavonoidi, acidi grassi e steroli. Gli effetti terapeutici del Cardo sono molteplici:
• come il Carciofo, inibisce la produzione di colesterolo
• è un potente antiossidante
• ha attività antinfiammatoria
• stimola la rigenerazione epatica
• viene utilizzato anche in caso di avvelenamento dal fungo Amanita phalloides
Bardana
La Bardana (Arcticum lappa) è una pianta erbacea diffusa in tutta Italia, specialmente nelle aree montane; in fitoterapia se ne utilizza la radice, molto ricca di acidi caffeilchinici, lignani, inulina e composti acetilenici. L’estratto di Bardana manifesta il suo effetto principalmente sulla pelle, come depurativo e antisettico. L’azione antisettica è dovuta alla arctiopicrina, antibiotico attivo contro batteri Gram+ e funghi; possiede inoltre attività cicatrizzante e disinfettante per la presenza di acido arctico che si manifesta specificamente nei confronti delle affezioni cutanee (acne, impetigine, etc). Tali effetti sono completati e potenziati dall’azione drenante e detossificante svolta dall’arctiina a livello epatico.
Fumaria
La Fumaria (Fumaria officinalis) appartiene alla famiglia delle Papaveraceae. Per questa pianta medicinale sono state sperimentalmente confermate le seguenti attività farmacologiche: coleretica, cioè migliora l’escrezione di bile da parte dell’apparato epatobiliare, epatoprotettrice, in quanto previene i danni epatici da tossici in modo simile alla silimarina, e infine antispastica sulla muscolatura liscia del tubo digerente. Questa pianta medicinale possiede inoltre proprietà anfocoleretiche: aumenta cioè il flusso biliare insufficiente, lo frena quando è in eccesso e non agisce se non vi è necessità. Sono riportati usi soprattutto in medicina popolare come depurativo, lassativo e diuretico, ma sono registrati usi terapeutici per l’azione spasmolitica e regolatrice della bile.