Radicali liberi: come proteggersi con gli antiossidanti
I radicali liberi sono composti chimici che si formano naturalmente all’interno dell’organismo quando l’ossigeno, tratto dall’ambiente tramite la respirazione, viene utilizzato per produrre energia per mezzo dei processi metabolici. In ogni cellula del nostro organismo avvengono costantemente processi chimici di ossidazione che utilizzano l’ossigeno per “bruciare” i nutrienti che servono poi per ottenere l’energia necessaria alle funzioni vitali. I radicali liberi sono sottoprodotti di queste reazioni e sono composti poco stabili e altamente reattivi che interagiscono velocemente con l’ambiente che li circonda, creando nuovi radicali liberi e dando così inizio a reazioni a catena che finiscono col danneggiare irreversibilmente strutture cellulari come le proteine, i lipidi, e lo stesso DNA. Naturalmente il nostro organismo ha sviluppato dei metodi di difesa molto complessi ma questi meccanismi non sono sempre efficaci al 100% nell’eliminare i radicali liberi dall’organismo; esistono infatti delle situazioni, patologiche e non, in cui la produzione di radicali liberi aumenta in modo tale che le difese antiossidanti non sono più in grado di neutralizzarli: siamo allora in presenza di uno stato di stress ossidativo.
Il perdurare di questo stadio ossidativo può quindi determinare delle reazioni a carico delle strutture cellulari che innescano processi di invecchiamento di tutti i tessuti, generando ad esempio alterazioni della struttura della pelle, infiammazioni e perdita di elasticità dei vasi sanguigni.
Si tratta in generale di danni non immediatamente visibili, ma che si manifesteranno nel corso del tempo; per questo motivo non è possibile individuare delle sintomatologie imputabili all’eccesso di radicali liberi secondo un classico schema di causa-effetto, con il rischio di sottovalutare l’intera problematica.
Negli anni c’è stato un continuo aumento degli studi sullo stress ossidativo e i danni provocati all’organismo e proprio da queste ricerche è emersa una stringente correlazione tra l’aumento di radicali liberi e la presenza di diversi fattori di rischio quali il fumo di sigaretta, lo stress psico-fisico, l’inquinamento ambientale, l’ipertensione, il diabete, l’eccessiva esposizione solare, regimi alimentari non bilanciati e diete dimagranti drastiche, eccessivo consumo di alcol e attività fisica molto intensa. In tutti questi casi quindi si rende quindi utile l’apporto esterno di agenti antiossidanti in grado di disattivare o stabilizzare i radicali liberi prima che attacchino la cellula, senza dimenticare che l’efficienza del sistema antiossidante dell’organismo diminuisce anche con l’età, conducendo ad un aumento del rischio di patologie età-dipendenti.
Per proteggersi dai danni dei radicali è molto importante assumere sostanze antiossidanti, presenti sia negli alimenti (soprattutto frutta e verdura) che in diversi integratori alimentari; tra i fattori antiossidanti più importanti, di sintesi o naturali, ricordiamo: la vitamina E, la vitamina A, la vitamina C, l’acido lipoico, il coenzima Q10, i flavonoidi, i carotenoidi, i polifenoli e le antocianidine.
Una dieta sana e varia, che preveda il consumo di almeno 5 porzioni di verdura e frutta fresche e di stagione al giorno, possibilmente crude o poco cotte, nel contesto di uno schema alimentare bilanciato per qualità e quantità dei nutrienti è, di norma, sufficiente per rifornire l’organismo di tutte le vitamine, i polifenoli e gli oligoelementi antiossidanti necessari a un organismo sano; in presenza di patologie e fattori di rischio può risultare molto utile assumere integratori di antiossidanti.
Tra le piante officinali sono molte quelle che possono aiutarci a combattere lo stress ossidativo: in particolare, molti studi scientifici hanno dimostrato che il Tè Verde e il Rooibos possiedono un grande potere antiossidante, ma anche altri prodotti naturali come la Cannella, il Timo, la Salvia e il Rosmarino contengono molte sostanze utili per contrastare i danni da radicali liberi.